Nato e vissuto a Catania nella seconda metà del secolo VIII, è famoso perché intervenne al secondo Concilio di Nicea (24 settembre - 23 ottobre 787). Questo Concilio era stato convocato dall'imperatrice Irene e dal patriarca di Costantinopoli Tarasio, con l'assenso del papa Adriano I, per confutare, come poi avvenne, i decreti imperiali che vietavano il culto delle sacre immagini e ne ordinavano la distruzione (iconoclastia). In quell'occasione, Epifanio, appartenente all'eparchia di Catania e rappresentante dell'arcivescovo di Sardegna Tommaso, pronuncio anche un Sermo laudatorius dove sosteneva che Dio si è incarnato in Gesù e che con la sua morte e risurrezione ha vinto il peccato; quindi, la Chiesa, fondata da Cristo, non poteva aver sbagliato per tanti secoli venerando le sante immagini. Il suo ragionamento si basava sulla natura divina della Chiesa e, quindi, sul suo non errare. Per inciso, otto secoli dopo questo argomento sarà opposto dai cattolici contro i protestanti. In ogni taso, il sermone di Epifanio, notevole anche per lo slancio oratorio, conferma che nel secolo VIII erano notevoli gli studi ecclesiastici in Sicilia, la stima per i diaconi e, ovviamente, la reputa/ione di Epifanio. La memoria liturgica di questo santo si celebra il 5 novembre. (lb)