Sono ben ventisette i santi che portano il nome Ciriaco, quasi tutti componenti di piccoli gruppi che subirono insieme il martirio. Il diacono di cui qui si tratta morì a Roma nell'anno 305 con altri cinque compagni: Largo, Crescenziano, Memmia, Giuliana e Smaragdo. Le semplici e certe notizie della Depositio Martyrum sono state ampliate con notizie leggendarie nella Passio Marcelli. A grandi linee, l'imperatore Massimiano (250-310) decise di edificare a Roma le terme in onore del coimperatore Diocleziano e per i lavori utilizzò anche i cristiani già in prigione. Questi, di nascosto, ricevevano aiuto dal ricco Tresone (o Trasone) tramite Ciriaco, Sisinnio, Smaragdo e Largo. I primi due erano stati ordinati diaconi dal papa Marcelle (+ 309) ed avevano anche l'incarico di aiutare ed assistere i cristiani arrestati. Ad un certo punto, però, il gruppetto fu scoperto e condannato a lavorare alle terme insieme agli altri cristiani. A seguito di una nuova persecuzione, Sisinnio e il vecchio Saturnino furono martirizzati, mentre Ciriaco, Largo e Smaragdo, rimasti in carcere, erano visitati da altri cristiani ed operarono anche miracoli. Non solo: per la Passio Marcelli, Ciriaco esorcizzò addirittura Artemia, figlia di Diocleziano, posseduta dal demonio, e poi la battezzò. Diocleziano, riconoscente, li liberò e donò loro una casa. La leggenda racconta ancora che i tre si recarono in Persia, dove operarono un analogo prodigio con Giovia, figlia del re Sapore (+ 272). Tornati a Roma, nella casa donata da Diocleziano costruirono un fonte battesimale dove papa Marcello battezzava i convertiti. Alla morte di Diocleziano, nel 305, l'imperatore Massimiano fece arrestare i tre cristiani insieme a Crescenziano, che sottoposto a supplizi morì per primo e fu sepolto nel cimitero di Priscilla. Poi, il 16 marzo, Ciriaco, Largo, Smaragdo ed altri cristiani, tra i quali Memmia e Giuliana, furono condotti sulla via Salaria, decapitati e sepolti. L'8 agosto successivo papa Marcello trasferì i loro corpi al settimo miglio della via Ostiense. La loro casa, assegnata in un primo tempo al prefetto Carpasio, fu trasformata in un bagno pubblico ed in seguito chiusa e abbandonata. Tre secoli dopo, in onore del solo san Ciriaco, papa Onorio (+ 638) costruì una chiesa i cui ruderi sono stati riscoperti un secolo fa sulla via Ostiense. Sempre a Roma, furono erette altre chiese dedicate al diacono, oggi in gran parte scomparse. Le reliquie, invece, furono traslate a Neuhausen, presso Worms (Germania), alimentando il culto in Sassonia, Renania e Alsazia. (lb)