Atanasio è srato diacono della Chiesa della Resurrezione in Gerusalemme in un periodo di controversie ed eresie. Qui occorre ricordare che nell'anno 451 fu convocato dall'imperatore Marciano il Concilio ecumenico di Calcedonia per cercare di chiarire in modo definitivo il rapporto esistente in Gesù Cristo tra la sua natura divina e quella umana, e porre un argine sia all'eresia di Nestorio (che separava le due nature), sia all'eresia monofisita professata dal monaco Eutiche e dai suoi seguaci (che accentuavano a tal punto la divinità di Cristo da giungere ad assorbire la natura umana in quella divina). Il Concilio di Calcedonia, dopo tempestose discussioni, riconobbe che c'è un unico Gesù Cristo in due nature, divina e umana, non confuse e non trasformate, non divise e non separate, poiché l'unione delle nature non ha soppresso la loro differenza, anzi ciascuna natura ha conservato le sue proprietà e si è unita con l'altra in un'unica persona e in un'unica ipostasi (persona). Nonostante la condanna dell'eresia di Eutiche da parte del Concilio, i suoi seguaci riuscirono ad impadronirsi dei patriarcati orientali d'Alessandria, Antiochia e Gerusalemme. In particolare, sul seggio patriarcale di quest'ultima salì il monaco monofisita Teodosio (452-453), che iniziò a perseguitare i sostenitori della formula calcedoniese. In questa situazione il diacono Atanasio rimproverò pubblicamente il patriarca Teodosio per lo scandalo che stava causando nel dividere la Chiesa, e sostenne fermamente le decisioni del concilio. Teodosio, considerandolo un fastidioso ostacolo, lo fece uccidere o lo uccise lui stesso. (ldn)