Di lui si hanno poche notizie, al limite del leggendario. Sulla base del Recueil de Bollandus (la raccolta dei «Bollandisti»; dal nome del gesuita Jean Bolland, che avviò la pubblicazione degli Acta Sanctorum), Pipione era un contadino francese che dopo essere stato ordinato diacono decise di non proseguire negli ordini sacri e visse da eremita. Nel terzo tomo negli Acta Sanctorum c'è una preghiera propria per la memoria del beato.
Pipione si recò a Roma, insieme al presbitero Maturino (altro beato la cui identità è controversa), ma dovette lasciare la città. Si era diffusa la fama dei suoi miracoli e tornò a Beaune-la-Rolande, nel Gatinais (Borgogna). Altri miracoli sarebbero avvenuti per sua intercessione nella località poi detta «fontana di San Pipione», che lui stesso avrebbe scavato a mano.
Il 4 giugno 1462 i suoi resti furono traslati in una chiesa costruita al posto di quella distrutta dagli inglesi durante la guerra dei «centanni» (1339-1453). Una seconda traslazione sarebbe avvenuta il 28 ottobre 1653. (lb)