Ricordato insieme a san Marco di Roma. Non ci sono notizie certe né sulla storia, né sulla tomba di questi due santi martiri romani, mentre molte - invece - sono le antiche fonti che narrano della loro esistenza, del loro sacrificio durante la persecuzione di Diocleziano e della loro venerazione, anch'essa ugualmente molto antica. Per quanto a nostra conoscenza, si tramanda che fossero fratelli, coinvolti e vittime degli anni bui che precedettero l'editto costantiniano di Milano, che infine - di lì a pochi anni - consentì finalmente la libera professione del cristianesimo nell'impero romano. Entrambi arrestati, avrebbero avuto trenta giorni per abiurare la loro fede; nonostante le suppliche dei loro familiari, perseverarono nelle loro convinzioni in Cristo, tanto da essere ordinati diaconi dal papa Gaio nel frattempo, periodo che sarebbe stato ricco - secondo tradizione - di miracoli da loro operati. Feroci torture avrebbero preceduto la loro fine, che sarebbe avvenuta mediante molteplici ferite operate con lance o con chiodi, sulla Via Appia o sulla Via Ardeatina, in un luogo, comunque, poco distante da Roma. (sp)