STUDIÒ nel seminario di Conversano, dove, per il suo acuto ingegno, fece stupire i professori, talvolta messi in imbarazzo dalle sue sorprendenti domande. Ivi si ebbe l'ordinazione sacerdotale dal Vescovo G. M. Mucedola, nel 1854.
Ritornato in famiglia, fu segretario della Congrega del Santissimo, mettendone in assetto l'Archivio. Nel 1866, fu nominato Rettore della Confraternita di S.Cosmo e S.Damiano; ufficio che disimpegnò con zelo per 30 anni, acquistandosi forte ascendente morale presso i confratelli ed i fedeli.
Nel 1896, in apprezzamento delle sue capacità direttive, gli fu affidata la carica di Amministratore del Seminario-Collegio di Conversano. Poi, in seguito alle dimissioni di Mons. Domenico Morea da Arciprete di Alberobello, per sovraccarico di altri uffici, ne fu il suo degno successore. Si occupò anche della cosa pubblica e per diversi decenni fu Archivista del Municipio e Assessore Scolastico, reggendo con mano forte sia l'ufficio sacro che quelli profani, poiché egli fu il Deus ex machina delle Amministrazioni Comunali: Giovè, Acquaviva, Agrusti e Turi. Forse a cagione delle molte attività civili, il suo prodigioso ingegno - che in gioventù faceva presagire grandi cose - fu distratto nelle tendenze intellettuali e non diede i frutti che da queste si aspettavano.

BIBLIOGRAFIA.

1. - «Per la morte dell'Avv. Giovanni Nardone, in Alberobello, il 2 gennaio 1882».
Elogio funebre. Tip. Benedetto Favia, Conversano, 1882. Pp. 28.
2. - «In morte del Sac. Donato De Leonardis». Discorso letto innanzi al feretro, in Alberobello, il 15 giugno 1890. Stab. Tip. Nicola Ghezzi, Monopoli, 1891. Pp. 16.
3. - «In morte del Sindaco Dr. Giacomo Giové», 1884. (Inedito).
4. - «Per le nozze Giove-Vasca in Monopoli, il 26 ott. 1891». (Inedito).
5. - «In morte di Mons. Augusto Vicentini. Arcivescovo di Aquila. 1893». (Inedito).

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