EGLI era nipote dei sacerdoti Antonio e Vito, qui avanti menzionati, e figlio del coraggioso Costantino che, nel 1863, respinse il famigerato brigante Giorgio Palmisani e catturò parte della sua masnada, nei tentati assalti all'abitato di Alberobello. Nicola Agrusti, di eletto ingegno, fece i suoi studi nel collegio di Conversano, sotto il rettorato di Mons. Domenico Morea; e nella Università di Napoli, dove, nel 1871, si laureò in Medicina con ottima votazione. Si stabili nel suo luogo natio e, mentre vi esercitava la sua professione con valentia e successo, venne coinvolto nella politica locale ed eletto Sindaco per undici anni, precisamente dal 1878 al 1889, a capo del Partito Progressista e avverso al Conservatore.
Amante del bello, del grande, del nuovo e, campanilista per eccellenza, effettuò durante la sua amministrazione comunale istituzioni civili ed opere pubbliche di grande rilievo, quali: la Chiesa Parrocchiale e il Cimitero - entrambe creazioni artistiche dell' illustre concittadino Architetto Antonio Curri. Diede inoltre degno assetto alla viabilità e nomenclatura stradale urbane; altre benemerenze (che omettiamo per ragioni di brevità (1)) si acquistò e stava per attuare anche un piano regolatore con magnifica passeggiata di circonvallazione, progettato dallo stesso Curri, quando decadde dalla carica sindacale.
Nicola Agrusti nutriva vivo amore per le Lettere e sovente si rinfrancava lo spirito con la lettura di qualche autore classico latino o volgare, immancabile sul suo scrittoio. Geniale e castigato scrittore di manifesti, epigrafi, elogi, celebrazioni, commemorazioni, ecc., esponeva in essi con forma bella, breve e succosa sentimenti elevati, battute di spirito, sottile acume, raffinatezze di esteta e di gentiluomo, fervori patriottici e molteplici espressioni del suo carattere nobile ed espansivo. Innamorato dell'arte, fece venire due bravi pittori napoletani Salvatore Cozzolino e Luigi Fabron per far decorare il salone del suo palazzo.
Se tutte le faville del suo ingegno e tutti i palpiti del suo cuore, manifestati con la parola o con la penna durante la carica amministrativa e in altre occasioni, fossero stati sistematicamente raccolti, avremmo avuto oggi di lui una collezione di scritti preziosi e dilettevoli; dobbiamo invece contentarci di quel poco che gli è sopravvissuto ed è giunto fino a noi.

(1) Un particolareggiato profilo dal titolo «Medaglioni dell'Ottocento: Nicola Agrusti» fu da noi pubblicato sul «Giornale d'Italia» del 13 marzo 1943.

BIBLIOGRAFIA.

1. - «Frazione Coreggia, segregazione da Monopoli ed aggregazione ad Alberobello». Deliberazione Consigliare 14 sett. 1879, Pp. 16, Tipografia ignota.
2. - Discorso per le Onoranze a D. Morea nel suo XL anno di Rettorato in Conversano - XVI Giugno MCMI. Pp. 43 a 47. V. Vecchi, Tipografo-Editore, Trani, 1902, Pp. 110. 3. - Elogio funebre per Domenico Morea, 17 luglio 1902, Pp. 9 a 11. Editore V. Vecchi, Trani, 1903. Pp. 171.
4. - «Antonio Curri» - Commemorazione Consigliare 25 novembre 1916. MS.
5. - «Luigi Tinelli» - Commemorazione Consigliare 25 novembre 1916. MS.
6. - «Carlo Perrini» - Commemorazione Consigliare 25 novembre 1916. MS.
7. - «Il Padiglione Pugliese in Roma e i Trulli». Foglio volante datato 26 gennaio 1910, firmato Vindex.
8. - «Per la vittoria delle Armi Italiane», Manifestazioni di giubilo in Alberobello.
Stab. Tip. Ettore Cressati, Noci, 1918, Pp. 52.
9. - «Dalla Guerra alla Pace Vittoriosa». Foglio volante datato 27 maggio 1923. Cressati, Noci.
10. - «Un grande architetto pugliese: Antonio Curri», Pp. 37 a 40 in: «An¬tonio Curri».
Ricordo della Commemorazione del X anniversario della sua morte. Scuola Tipogr.
Salesiana, Bari,1927. Pp. 66. Compilazione di G. Notarnicola.

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