Resta il fatto che è fondamentale dovere del cristiano la
testimonianza, cioè il «dare Gesù», conformando le scelte
quotidiane agli insegnamenti ed esempi di Cristo. Infatti, come
ribadiva Giovanni Paolo II, "la testimonianza della vita
cristiana è la prima e insostituibile forma della missione" (Redemptoris
Missio, 42).
Ne è conferma Gesù stesso, che si è prodigato con tanto
impegno nell’annuncio del Regno di Dio, ma sempre accompagnando la
predicazione con una luminosa testimonianza: di costante obbedienza al
Padre, di ferma fiducia in Lui, di preghiera e di dedizione al prossimo, di
umiltà e di servizio, di sacrificio e di perdono.
La
motivazione che spinge il cristiano alla testimonianza sta nell’amore con
cui cerca di compiere la volontà di Dio e di fare della vita un dono ai
fratelli. In questo risiede il suo valore: attraverso lo sforzo di
contrastare le molteplici spinte dell’egoismo, e confidando soprattutto
nell’aiuto della grazia, il credente riesce davvero a seguire il suo Maestro
di vita.
Ne deriva gloria a Dio e beneficio di santificazione alla
comunità. Una tale scelta, infatti, si concretizza in tanti atti graditi a
Dio: veri "frutti buoni" che rivelano la bontà dell’"albero", vivificato e
reso fecondo dalla santità di Dio.
Chi osserva il testimone si rende conto che il Vangelo
può essere praticato, oggi e da tutti; e viene stimolato a riflettere sul
senso della vita, quindi sulle decisioni da compiere. Come insegna Gesù, il
cristiano autentico offre ai fratelli un dono di "luce" su ciò che è
fondamentale: "Risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano
le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt
5, 16). Alla base dell’esperienza cristiana di Chiara vi è una certezza
costante, una convinzione incrollabile: «Dio mi ama immensamente».
Sappiamo, del resto, che la sensibilità odierna è colpita
dalle esperienze di vita, assai di più che dalla esposizione di
idee.
"Tutti nella Chiesa, affermava Giovanni Paolo II, possono
e debbono dare tale testimonianza, che in molti casi è l’unico
modo possibile di essere missionari" (Ibid.). E l’impegno dei
singoli sta a fondamento della testimonianza comunitaria di
unità e fedeltà a Cristo, necessaria premessa "perché il mondo
creda" (Gv 17, 21).
+ Livio Maritano