ALBEROBELLO

1° Centenario

Angelo Turi

Sindaco

del 1° Centenario

Angelo Panarese

Sindaco

del 2° Centenario

Discorso del sindaco al 1° Centenario

In questo giorno di universale esultanza, o miei concittadini e fratelli, noi ci siamo qui radunati, non solo per celebrare una delle maggiori feste civili che possano ricorrere nella vita di un popolo, ma per compiere altresì un supremo dovere di riconoscenza e di cittadina devozione verso quei nostri maggiori che, con meraviglioso ardimento, ci sottrassero, oggi si compie un secolo, dal feudale servaggio. Comprendo che, in quest'epoca di civiltà e progresso, Alberobello sentiva il dovere di solennizzare più degnamente il primo centenario della sua redenzione: ma non è mancato da buon volere. Vi è noto, o miei concittadini, che trovasi approvato il progetto per la erezione in questa piazza, di un modesto monumento commemorativo del fausto avvenimento: ma finora, la esiguità della nostra finanza, non ce ne ha consentita la esecuzione. Però, se non ancora è surto il monumento marmoreo, per indicare alle città vicine che i presenti Alberobellesi, ispirandosi alle virtù degli avi, si sforzano di emularle, ne ha supplita la mancanza lo slancio del patriottico entusiasmo, col quale vi siete congregati tutti ed armonicamente, nel pensiero di questa festa civile, ciò che tanto mi conforta a bene sperare nell'avvenire del nostro luogo natio. Sì, miei concittadini, sento di poterlo affermare con orgoglio, non siamo figli degeneri dei nostri padri; e se costoro, in tempi tristi, sfidando l'ira del feudalismo, affrancarono il nostro paesello dall'iniquo servaggio, noi, in tempi di civiltà, sapremo coraggiosamente difendere il suo onore e il suo decoro! Educati alla scuola del lavoro e del dovere, noi sapremo aggiungergli prosperità e grandezza; e tutti concordi in questo momento solenne, facciamo fervidi voti, perché non venga mai meno in noi e nei nostri più tardi nipoti, l'amore verso questo paese, che vuole, deve e saprà progredire con chi lo guida, e contro di esso. Ed ora, ringraziando con tutta la effusione dell'animo mio la prima autorità del circondario, il Cav. Ufficiale Giacosa, che con affetto seconda le nostre aspirazioni, ed oggi ci rallegra con la sua presenza; ringraziando i Consiglieri Provinciali che strenuamente difesero, nelle occorrenze, i nostri sacri diritti; ringraziando del pari gli Onorevoli Sindaci e tutte le Autorità che, col loro intervento, resero più solenne la nostra commemorazione, cedo la parola al venerando Cav. Ufficiale Emilio Gabrieli, benemerito nostro concittadino onorario, nostro rappresentante nel Consiglio Provinciale e cultore entusiasta delle nostre memorie.

Cfr. Commemorazione celebrata dagli Alberobellesi a 27 maggio 1897 nel 1° Centenario della loro redenzione dalla servitù feudale e dalla loro erezione a Città Regia, Tip. E. Cressati, Noci, 1898, pp 3-4. (Da I Sindaci di Alberobello dall'Unità d'Italia, di A. Martellotta, Artigrafiche Pugliesi, Martina Franca, 1991).