Fu il primo dei sette figli avuti dal ricco agricoltore Giovanni e da Serafìna Finto. Frequentò il ginnasio e parte dal liceo in Conversano, sotto il rettorato dell'illustre Mons. Morea. Si ritirò anzitempo dagli studi al fine di cooperare con suo padre nell'amministrazione del loro vasto patrimonio, ma non tralasciò la meditata lettura di buoni libri, onde coltivare ed incrementare il suo sapere. Questo, più tardi, gli valse nel ben disimpegnare il mandato di Sindaco, che gli fu conferito per 12 anni (1889-1901).
Militò dapprima nel Partito Progressista capitanato da suo cugino Dott. Nicola Agrusti, contro il capo del Partito Conservatore Rodolfo Acquaviva, ultimo discendente dei Conti di Conversano. Poi si schierò contro l'Agrusti per la difesa dell'ingente lascito fatto al Comune da Don Francesco Gigante per la fondazione e dotazione di una scuola agraria.
La sua maggiore benemerenza cittadina fu l'aver ottenuto lo stralcio del territorio della borgata rurale Coreggia dall'agro monopolitane e la sua annessione a quello molto esiguo di Alberobello. Questa insigne vittoria fu sancita dal Decreto Crispi 13 gen. 1895 ed esaltata dal Morea coll'ablativo assoluto all'indirizzo del Turi: «Angelo Turi equite ac syndaco urgente» (insistentemente premurandosi il sindaco Cav. A. T.) come leggesi nella lapide apposta sulla chiesetta di quella borgata, nel 1895. Qui una parentesi: in quel Decreto il nome Coreggia è scritto con una r, come si faceva da secoli. Imperdonabile arbitrio fu l'averlo alterato con due r senza fondata giustificazione, durante il ventennio fascista.
Il Turi fu un amministratore alieno dal fasto, energico, avveduto ed economo; un funzionario civile dell'antico stampo, irreprensibile ed irremovibile, che bada al sodo piuttosto che al bello. Fu un restauratore della finanza comunale e, come tale, non lasciò alcuna opera edilizia di grande o di piccolo rilievo, anzi demolì per ragioni di sicurezza la torre dell'orologio del Municipio. È noto che egli osteggiò, qualificandoli uno sperpero, i progetti curriani per la Chiesa Parrocchiale, per il Cimitero e per la Passeggiata di Circonvallazione, in gran parte effettuati dall'Agrusti. Non pertanto diede incarico all'Architetto Curri di fare un progetto per un monumento celebrante il I Centenario della liberazione di Alberobello dal feudalesimo, ricorrente nel 1897. Quel progetto, generosamente donato dall'artista, rimase inattuato per ragioni finanziarie, ma fu da un successivo amministratore utilizzato - sebbene modificato -, nel 1922, per ricordare i prodi Caduti Alberobellesi nella Guerra Mondiale 1915-18. La sua saggia amministrazione si occupò più che altro, nel fare delle opere buone in favore dei poveri.
Il Turi trascorse in campagna l'ultimo ventennio di sua vita, lungi dalle cure e dagli affanni cittadini, fra le sue amate querce secolari, che gli comunicarono un po' della loro robustezza, calma e longevità. Un nostro esteso profilo dal titolo: «Figure dell'Ottocento: Angelo Turi» fu pubblicato sul «Giornale d'Italia» del 21 febbraio 1943.
Tutti gli scritti del Turi riguardano le diverse vertenze comunali da lui sostenute, le vicende amministrative, gli argomenti elettorali. In essi non sono da ricercare le raffinatezze letterarie, le preziosità stilistiche, bensì il linguaggio nudo e preciso dell'amministratore rigoroso; la fierezza battagliera del difensore risoluto.

BIBLIOGRAFIA.

1. - «Risposta del Sindaco di Alborebello Cav. Angelo Turi all'atto notificatogli ad istanza dei Rev. Domenico Marea e Giuseppe Caramia nel giorno 8 febbraio 1897». Circa la Scuola Agraria F.sco Gigante. Tip. A. De Robertis, Putignano. Pp. 67.
2. - «Discorso tenuto il 16 luglio 1899 alla Società Agraria di M. S. di Alberobello». MS. Pp. 9.
3. - «Nella Scuola Agr. Francesco Gigante». Opuscolo. 1911.
4. - «Elogio funebre per il Comm. Emilia Gabrieli». Letto in Noci nel 1917. Dattiloscritto. Pp. 2.
5. - «Sempre per la Scuola Agraria di Alberobello », Off. Tip. De Robertis e F. Putignano, 1918. Pp. 152.
6. - «Risposta alla domanda della Cooperativa tra Combattenti al Consiglio Comunale di Alberobello, in data 20 aprile 1920». Pp. 5 dattilografate.
7. - «Commemorazione di Amedeo di Savoia». Letta dal Sindaco Cav. Angelo Turi nel gennaio 1890 in Alberobello. Tip. A. De Robertis, Putignano, 1923. Pp. 10.
8. - «Relazione per aggregare al Comune di Alberobello la parte di territorio di Martina Franca posseduta e abitate da Alberobellesi». Tip. A. De Robertis, Putignano, 1923. Pp. 24.
9. - «Reclamo all'On. Commissione Censuaria Centrale contro le nunve tariffe stabilite per Alberobello col R. D. 7 gennaio 1923, n. 17». Tip. A. De Robertis, Putignano, 1924. Pp. 40 + 7.

BIBLIOGRAFIA ATTINENTE.

1. - L. Sylos: «Collaudazione finale del monumento in onore ai Caduti in Guerra». Relazione. Tip. Cressati, Bari, 1926, Pp. 48.
2. - A. Turi: i Per il Monumento ai Caduti eretto in Alberobello». Tip. A. De Robertis e F., Putignano, 1937.
3. - Emilio Gabrieli : « Commemorazione I Centenario della Redenzione di Alberobello dalla servitù feudale ». Stab. Tip. E. Cressati, Noci, 1898. Pp. 16.

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