RICEVÈ i primi elementi educativi dal pio e colto avo paterno Giovanni. Fece gli studi ginnasiali in Bari, mentre i liceali in S. Maria Capua Vetere, dove ebbe per insegnante di Scienze Naturali il concittadino Prof. Carlo Perrini. Passò poi a studiare in Firenze, ma essendo di idee politiche socialiste, si trovò coinvolto nei moti insurrezionali del 1893 contro il governo di Crispi, e fu arrestato. Ne fu liberato dalle buone referenze pervenute alla Polizia fiorentina dalle Autorità di Alberobello, mentre era sindaco Angelo Turi.
Di animo mite e d'indole solitaria, dimostrò nei suoi versi e scritti politici buon gusto e retto sentire. Fu in relazione epistolare con parecchi uomini illustri del suo tempo, fra i quali: il Bovio e il De Amicis.
Compiuti gli studi di farmacista, si ritirò nella città natia, ove, per 50 anni, condusse vita ritirata e calma, esercitando la sua professione e niente più curandosi della politica.

BIBLIOGRAFIA.

1. - «A Memoria di Sebastiano Colucci». Elogio funebre letto in Alberobello il 24 agosto 1892. Pp. 8.
2. - «Il Socialismo». Opuscolo di propaganda. Stab. Tip. Nicola Ghezzi, Monopoli; 1893. Pp. 29.
3. - «Conferenze, Discorsi, Biografie». Sommario: Significato del 1° Maggio - Il sistema di Carlo Marx - Carlo Darwin - Luigi Settembrini - Sebastiano Colucci - Benoit Malon - Pierre Krapotkine - Federico Engels. Stab. Tip. N. Ghezzi, Monopoli; 1893. Pp. 85. L. 1.
4. - «Rivendicazioni». Versi con lettera preiatorìa di Giovanni Bovio. Stabil. Tip. N. Qhezzi, Monopoli; 1893. Pp. 182. L. 2.
5. - «Il Socialismo». Studio analitico del moderno Socialismo scientifico. Vol. di oltre Pp. 300. (Questa opera fu annunziata «In preparazione», ma rimase inedita).

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